L’allocazione settoriale nelle varie fasi del ciclo economico


Vi sono diversi approcci possibili al posizionamento settoriale e anche per i professionisti più esperti l’allocazione settoriale dei portafogli può rivelarsi un terreno ricco di insidie. Un approccio comune si basa sull’analisi del ciclo economico. L’analisi storica dei principali indicatori economici e di mercato, quali la crescita del PIL e l’inflazione, evidenzia sostanzialmente quattro macrofasi del mercato, ciascuna delle quali presenta caratteristiche diverse, accompagnate da una variazione dei rendimenti dei vari settori. Gli investitori possono trovare valore nel posizionarsi diversamente tra i diversi settori a seconda delle diverse fasi del ciclo economico. Fare la scelta giusta può tuttavia rivelarsi molto difficile, soprattutto nell’attuale contesto economico caratterizzato da politiche non convenzionali, come il quantitative easing, che provocano un accorciamento dei cicli e un aumento della volatilità.

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1.  Fine recessione inizio espansione; 2. Aumento iniziale (post recessione) dei tassi da parte della Fed; 3. Inizio recessione (fine fase espansiva) Fonte: FIL Limited

 

CARATTERISTICHE DI CIASCUNA FASE DEL CICLO ECONOMICO

Ripresa

Questa fase inizia prima della fine di una recessione e si mantiene nei primi mesi della ripresa economica. I settori che in genere sono più avvantaggiati in questa fase del mercato sono quelli con maggiore sensibilità ai tassi di interesse, quali i beni di consumo discrezionali e i servizi finanziari. Questo periodo risulta in genere più favorevole per le società con una leva particolarmente alta in segmenti quali quello bancario, quello immobiliare o quello automobilistico. Anche le società tecnologiche si muovono bene in questa fase, soprattutto nei segmenti che riguardano i semiconduttori e i componenti elettronici, che tendono a trarre beneficio dalla ripresa economica in quanto le aziende aumentano la spesa in apparecchiature e macchinari. Nel settore dei prodotti industriali all’incremento dell’attività economica corrisponde un rafforzamento della domanda di trasporti merci per via aerea, su gomma e su rotaia.

Espansione

Dopo la fase di ripresa l’economia inizia a prendere slancio. Le Banche Centrali avviano manovre restrittive in vista di un aumento dell’inflazione innescando un indebolimento della leadership dei settori più sensibili ai movimenti dei tassi di interesse. Alcune aree sensibili dal punto di vista economico sono ancora vincenti, ma si tratta principalmente di quelle che non registrano un picco della domanda di prodotti e servizi fino a quando la crescita economica non diviene un fenomeno ampiamente diffuso. I settori leader in questa fase sono energia, materiali e prodotti industriali. In risposta alla crescente fiducia nell’attività economica si evidenzia un incremento della spesa in progetti infrastrutturali. Dell’aumento della domanda di commodity e materie prime quali rame, alluminio e acciaio beneficiano anche società in altri settori correlati. Il settore della tecnologia continua a registrare buone performance grazie all’aumento degli investimenti in conto capitale per software, computer e periferiche da parte delle imprese.

Rallentamento

Al progressivo maturare della ripresa, taluni settori più sensibili all’andamento dell’economia, quali materiali ed energia, mantengono una posizione dominante dal momento che l’espansione di fine ciclo contribuisce a mantenere a livelli sostenuti la domanda e i prezzi delle materie prime. Tuttavia, man mano che l’attività mostra segnali di rallentamento, tra gli investitori si diffonde una maggiore consapevolezza del rischio e ciò li spinge verso aree di mercato più difensive, dove gli utili sono meno correlati al ciclo economico e più strettamente connessi alle esigenze basilari ed essenziali, quali i beni di consumo di base e la sanità.

Contrazione

La crescita economica si approssima man mano allo zero aprendo così una fase di contrazione. Inizia il declino degli utili delle società che più dipendono dall’attività economica, mentre riprendono linfa le imprese che forniscono prodotti di cui aziende e consumatori non possono fare a meno, come cibo, servizi per la cura della persona e di pubblica utilità. Queste società si concentrano in settori quali beni di consumo di base, telecomunicazioni e servizi di pubblica utilità, che, in genere, conquistano la leadership di mercato. Tradizionalmente i dividendyield elevati offerti da questi settori li rendono ancora più allettanti agli occhi degli investitori, soprattutto di quelli che operano in un’ottica di rendimento complessivo.

L’efficacia della rotazione settoriale in base all’andamento del ciclo economico tuttavia risente inevitabilmente di eventuali imprecisioni nell’analisi del ciclo economico, per sua natura particolarmente complessa e time sensitive. Pertanto per chi adotti un approccio tattico all’esposizione settoriale, dovrebbe tenere conto delle difficoltà e dei rischi che ciò implica.

Fonte: Fidelity Investiments